di Elena Filatova

Era il 26 aprile 1986, quando la centrale nucleare di Chernobyl esplose violentemente nel cielo della primavera ucraina. In sella alla motocicletta di Elena Filatova ripercorreremo la vasta area colpita dalle radiazioni, attraverseremo i villaggi, le strade e le città deserte che oggi rimangono a testimoniare, nel loro terribile silenzio, ciò che è rimasto dopo il più grave disastro nucleare della storia dell’umanità.
“Elena Filatova è figlia di un fisico nucleare e, nell’aprile del 1986, era una bambina. Dopo l’incidente suo padre la mise su un treno e la spedì dai parenti, a quasi mille chilometri di distanza.
L’area, che in questo libro si calcola su di una superficie di 300 km in direzione Nord-Sud e di 100 km da Ovest a Est, è quella che Elena dice di aver esplorato con la sua Ninja, una Kawasaki ZZR-1100 da lei stessa modificata. In questo viaggio negli inferi, Elena è il nostro Virgilio al femminile, un Virgilio che cavalca una nera motocicletta. La verità di carattere ‘giornalistico’, l’esasperata – e di fatto impossibile – necessità di controllare la veridicità di ogni informazione esaurisce il suo limite e il suo valore nella consapevolezza che nessuno è qui per imporre una sola versione dei fatti. Questo non è l’unico dei mondi possibili: è uno dei tanti. Nel preparare questo libro, non ho mai smesso di credere che il materiale di questo libro fosse emozionante e straordinario, come straordinaria è questa storia, con tutto il peso che un disastro come Chernobyl ancora oggi poggia sulle nostre spalle e sulle spalle delle generazioni che verranno.” (Massimiliano Sorrentini)
Il libro, in lingua italiana, esce con testo inglese a fronte.